Si chiamava Gerarda, vittima di uno di quei retaggi antichi che certe tradizioni perpetuano a danno di ignari bambini ( e non solo del meridione, ma anche del nord Italia, dove puoi trovare uomini che si chiamano Cecilio, Arianno, e donne, appunto, Gerarda ). Gerarda era una timidissima ragazza di genitori siculi, ma nata a Udine. Parlava perfettamente il friulano, ed era, visivamente, il tipico frutto di quei mari pulitissimi della Sicilia che guarda le coste africane: una cozza. Talmente bruttina, che nel locale dove lavoravamo a stagione, a Bibione ( Ve ), tutti la prendevano in giro. Era m